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Le principali tipologie di stand per fiere

Il settore relativo agli stand per fiere racchiude diverse tipologie molto apprezzate da parte degli addetti ai lavori. Ecco quali sono i modelli più diffusi in senso assoluto, con la chance di trovare quello più adatto ad ogni circostanza specifica. D’altronde, è sufficiente un accorgimento del genere per dare vita ad un evento di grande successo. che si tratti di una struttura a traliccio o qualsiasi altro modello simile ad una struttura americana, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Lo stand ad isola

Iniziamo dal classico stand ad isola. Si tratta di una composizione aperta in tutti e quattro i lati, molto probabilmente la più diffusa e apprezzata in generale. È estremamente facile da vedere, ma un po’ più complicato da tenere sotto controllo. Ad ogni modo, garantisce una capienza molto elevata per quanto riguarda la quantità di visitatori possibili. In linea di massima, la soluzione viene gradita dai brand di grandi dimensioni.

Lo stand a penisola o di testa

Lo stand a penisola è noto anche con la denominazione di stand di testa. Offre un impatto visivo molto interessante ed è aperto in tre lati su quattro. Diventa maggiormente efficace se coadiuvato da un soppalco aggiuntivo, con la chance di allestire sale meeting o convegni con risultati soddisfacenti. Per il resto, valgono gli stessi parametri dei modelli a isola.

Lo stand aperto su due lati (ad angolo o a catena)

Una valida alternativa è senz’altro rappresentata dallo stand aperto su due lati. Si tratta di un’idea caratterizzata dalla chiusura di due lati opposti (a catena) o di due consecutivi a forma di L (ad angolo). Ciascun lato chiuso può diventare parte integrante di una vera e propria galleria, con un ottimo grado di visibilità dall’esterno. Ogni azienda che vuole esporre determinati prodotti può tenere in considerazione una simile ipotesi.

Lo stand aperto su un lato (o di fila)

Lo stand aperto su un lato è noto anche come stand di fila. Si tratta di una soluzione all’insegna della massima economia, oltre che semplice da attuare. Gli organizzatori devono curarne l’allestimento nei minimi dettagli per ottenere i risultati desiderati, anche se consente una gestione dei potenziali clienti immediata. Ogni piccola azienda che ha l’intenzione di allargare i propri orizzonti può affidarsi a questo accorgimento tecnico.

Lo stand chiuso

Uno stand chiuso, invece, è un’idea alquanto rischiosa, anche se nasconde diversi spunti di interesse. Il visitatore può sentirsi attratto da una sorta di gusto del mistero, dato che dall’esterno non si intuisce praticamente nulla del progetto portato avanti da un’azienda. L’ingresso è bloccato e i potenziali clienti vengono analizzati ad uno ad uno, con la chance di gestirli con estrema facilità. In questo modo, la vendita può essere condotta in porto in maniera mirata, con percentuali di successo finale in notevole aumento.

La struttura a traliccio

Tutte le tipologie citate possono essere riprodotte mediante strutture americane, note con la denominazione di struttura a traliccio. Tali esemplari sono leggeri e modulari, oltre che in grado di proteggere ogni interno da fuoco e acqua. Ad ogni modo, tali stand vengono scelti da una quantità crescente di aziende con l’obiettivo dichiarato di farsi notare, con la prospettiva di incrementare il proprio volume di vendita.

Lo stand più adatto ad ogni necessità

Nel complesso, il traliccio americano appare come un’idea adatta ad ogni tipologia di stand fiere. Ciò che conta è saper attuare la soluzione perfetta per ogni esigenza principale. Ciò che conta è trovare la leva giusta per farsi notare da una quantità elevata di potenziali clienti.