Quando richiedere una consulenza presso uno studio legale

La consulenza in uno studio legale è un’attività volta a fornire le risposte, i pareri e i consigli in una materia che non rientra tra le competenze del richiedente. Nel caso in cui si abbiano dei problemi legali, normalmente ci si rivolge ad un avvocato, che a seguito di un’analisi approfondita della tematica sottoposta, è in grado di consigliare la migliore soluzione.

Vediamo insieme di che cosa si tratta.

Cos’è una consulenza legale e come si svolge

Quando una persona non ha sufficienti conoscenze per fare qualcosa, si affida ad un professionista.

La consulenza legale viene prestata da un professionista, esperto in diritto, e non solo da un avvocato iscritto all’albo. Esistono infatti due diversi tipi di attività: quella stragiudiziale, che si svolge al di fuori delle aule dei tribunali, e quella giudiziale. Nel primo caso si tratta di attività svolte al di fuori dalle aule dei tribunali, e possono essere svolte anche da laureati in giurisprudenza che non hanno svolto l’esame di stato e quindi non sono iscritti all’albo. Nel secondo caso, invece, l’attività viene svolta in tribunale e quindi, esclusivamente da avvocati. Detto ciò, risulta evidente che, è possibile rivolgersi a professionisti diversi, a seconda del problema da risolvere.

L’attività di consulenza legale ha diversi passaggi. Innanzitutto, consiste nel collocare all’interno della normativa la situazione descritta dal cliente. Inoltre, bisogna selezionare quali norme giuridiche siano applicabili al caso in questione. Poi, si cercano sentenze pronunciate in precedenza su questioni analoghe mettendo in evidenza le più recenti tendenze degli organi giurisdizionali. Ed infine, si espone al cliente tutte le soluzioni possibili percorribili.

Quando richiedere una consulenza legale

Generalmente si può chiedere una consulenza legale per due motivazioni. La prima è solo ed esclusivamente a titolo informativo. In tal caso lo scopo di questa richiesta è volta ad avere informazioni giuridiche e/o per conoscere le conseguenze di ipotetici comportamenti.

La seconda motivazione per la quale si richiede una consulenza legale è invece per trovare un accordo con la controparte al fine di evitare una causa in tribunale, oppure per sapere se sarà il caso di instaurare una controversia dinanzi ad un giudice.

A questo punto, la valutazione di richiedere o meno una consulenza legale è del tutto soggettiva. Di sicuro conviene a chi si deve muovere in un campo che non è il suo e giustamente vuole un parere professionale su una determinata questione. Mentre per quanto riguarda le società è possibile anche stipulare contratti di consulenza continuativi con uno studio legale, che vengono cuciti su misura per le esigenze aziendali. In sostanza la società espone le sue esigenze e l’avvocato prevede la tipologia di contratto di consulenza continuativa ad hoc.