Immaginiamo per un momento un’Italia con l’aria più pulita, con città più silenziose perché le auto sono elettriche e hanno sostituito le vecchie auto a combustione, dove drasticamente le nostre bollette si riducono grazie all’energia pulita, come l’energia solare prodotta localmente. Non un sogno ma un obiettivo concreto: un’Italia a zero emissioni.
Nel 2050 l’Italia, insieme agli altri paesi, ha preso l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica, puntando a un equilibrio con zero emissioni di gas serra, per limitare il riscaldamento globale. È un obiettivo ambizioso ma necessario, soprattutto considerando gli effetti già evidenti del cambiamento climatico: eventi meteorologici estremi, danni all’agricoltura e crisi idrica. L’Unione Europea ha fissato come uno dei suoi obiettivi principali la riduzione delle emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990. Questa è una tappa fondamentale, un percorso lungo che deve essere
intrapreso con decisione per ridurre le disuguaglianze energetiche e migliorare la qualità della vita. Altri traguardi prevedono di aumentare l’uso delle energie rinnovabili quindi di fonti di energia pulita almeno al 42% del consumo finale, migliorare l’efficienza energetica tagliando gli sprechi in case, uffici, fabbriche e trasporti, e infine eliminare la vendita di auto a combustione entro il 2035.
Ma quali sono gli ostacoli che rendono difficile questo cambiamento?
Una delle cause è di natura economica e tecnica, ma non mancano ostacoli culturali, sociali e strutturali. Ad esempio, le infrastrutture insufficienti e le pratiche burocratiche lunghe: installare un impianto fotovoltaico o costruire un parco eolico richiede spesso mesi o anni di autorizzazioni complesse, troppo lente rispetto all’urgenza climatica.
Un altro punto critico è che non tutti possono permettersi un’auto elettrica o una ristrutturazione energetica della propria abitazione. La paura del cambiamento e l’insicurezza lavorativa bloccano ulteriormente la diffusione di queste soluzioni basate sull’energia pulita.
Tuttavia, ci sono già soluzioni concrete per ridurre drasticamente le emissioni: la transizione alle energie rinnovabili promuove lo sviluppo di fonti energetiche pulite come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. Le normative per industrie, agricoltura e trasporti sono sempre più stringenti per limitare le emissioni di gas serra.
A livello locale, si promuove l’uso di mezzi pubblici, biciclette e car sharing, incentivando comportamenti che riducono l’impatto ambientale. La gestione sostenibile dei rifiuti, attraverso il riciclo, il riuso e la riduzione degli sprechi, è supportata da campagne informative che sensibilizzano i cittadini a pratiche più sostenibili.
Per ridurre le emissioni è fondamentale continuare a promuovere tecnologie innovative basate sull’energia pulita, sensibilizzare cittadini e aziende verso un’Italia a zero emissioni. Solo con una collaborazione attiva e responsabile potremo trasformare questo obiettivo in una realtà concreta.
Il traguardo del 2030 è vicino e rappresenta una tappa cruciale di un percorso più lungo, ma che deve essere intrapreso ora, con decisione e visione, per ridurre gli sprechi energetici, contrastare il cambiamento climatico e migliorare la qualità della vita, con lo sguardo rivolto a un futuro migliore e sostenibile. L’energia pulita non è solo una necessità, ma un investimento per il nostro futuro.
